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sabato 26 maggio 2012

Race Bugs (Andora Sprint)

E' finalmente posso confermare di aver bagnato la muta in mare... Non per allenamento, non per divertimento, ma per la prima prova del circuito Nord Ovest: Andora Sprint Triathlon.

Nonostante la crescente pressione per la gara per tutta la settimana, la sera prima della gara mi dedico allo svago in compagnia di amici approfittandone per un carbolad moooolto interessante: cena a base messicana con doppia porzione di riso ma avendo cura di evitare alcolici (cosa che gli altri non hanno fatto...) e formaggi, entrambe cose a cui non sono molto predisposto prima di una gara.

La mattina sveglia presto con a mala pena 6 ore di sonno e come al mio solito inforco il mio mezzo ecologico di trasporto in direzione Moncalieri per il ritrovo con i compagni di squadra e 15 km dopo sono al punto di ritrovo, io, la mia bianchi e il cattivo tempo... L'idea di dover fare solo un duathlon per il mare mosso come a Sanremo mi fa veramente girare le palle!

Carichiamo le bici e organizziamo i posti in auto e via in autostrada. (Stavolta niente tracciato con il garmin)

Il tragitto in auto passa velocemente chiaccherando del più e del meno con due compagni di squadra, in realtà abbiamo parlato solo ed esclusivamente di triathlon, fermandoci per il rifornimento alle auto e allo stomaco, chi con i gel pregara carboload e chi con il panino dell'Autogrill (io per non sbagliare e per andare sul sicuro con tutte e due).

Con la pancia piena arriviamo poco dopo ad Andora, accompagnati sempre da cielo pieno di nuvole nere e cariche di pioggia e vento freddo. Ma vai a vaff..

NON VOGLIO ROVINARMI LA GIORNATA

Entro nella solita modalità: risate, battute e scherzi tra compagni sotto il gazebone blu di squadra ma non mi voglio scomporre troppo:  scambio giusto ancora due parole e mi prendo il pacco gara (solito pacco di pasta...) e il mio bellissimo numero e me torno in auto a rimontare la bici fatta a fettine poche ore prima.

E via con fascette, schotch e tutte le procedure solite da triathleta pazzo: dal numero sulla bici, il pettorale fermato con gli spilli, i rifornimenti nelle tasche e tutto il necessario per il mio debutto in acque aperte.

Proprio mentre sistemo tutto il necessario per la frazione nuoto realizzo finalmente una cosa a cui non avevo dato molto peso fino al quel momento, era il mio debutto in acque libere... LIBERE...

Ma cerco con tutte le forze di evitare i pensieri negativi dovuti alla visione del mare incazzato, il cielo plumbeo e le boe lontanissime..
NAAAAA!! BASTA PENSIERI NEGATIVI!

Gonfio le ruote e porto il necessario in ZC avendo anche il tempo di fare il cretino con la ragazza che scrive i numeri con il pennarello sulle braccia e le gambe: mi sono già ripreso alla grande :-)

Ma manca poco alla partenza e decido di regalare il mio solito spettacolo nella vestizione della muta, ma stavolta sono meno goffo e attrezzato meglio, olio e crema mi permettono una vestizione in tempi umani evitando movimenti fantozziani e sopratutto senza morire di caldo.

Chiusa la muta parte il briefing da parte degli organizzatori e poco dopo ci avviamo verso la spiaggia.

Ma io ne approfitto per farmi venire l'embolo prima della partenza. Mi voglio buttare in acqua e provare la sensazione di freddo corre lungo la schiena prima di partire. Mi spacco i piedi sulle pietre, maledicendo il bagniasciuga ligure e provo a fare un paio di bracciate ma bevo abbondantemente. Non male...

Decido di uscire quasi subito da quel delirio di freddo e paura, ed ecco la botta di adrenalina che mi scuote da testa a piedi, tanto che in attesa della nostra batteria non mi sento carico, di più: guardo il mare e stranamente non mi fa paura anzi ho voglia di partire.

E in men che non si dica mi trovo con la testa sotto l'acqua in mezzo ad altri 200 pazzi scatenati che vogliono uscire da quell'inferno il prima possibile.

Il nuoto è stato veramente impegnativo infatti dalla riva alla prima boa mi bevo mezzo mare ligure, alterno stile a rana per normalizzare la nuotata e sopratutto la respirazione, alzo la testa e guardando attorno vedo che sono molto vicino alla prima boa e sopratutto sono ancora nel gruppo. NON CI CREDO !
Dalla prima alla seconda boa accendo il cervello e decido di tirare leggermente impostando il nuoto solamente a stile respirando a destra ogni due bracciate, ma la fatica e il freddo cominciano a regalare qualche brutta sensazione.

L'unico momento di panico vero e proprio è stato quando mi sono trovato una medusa a 30 cm dalla faccia, ma reagisco in fretta e mi riprendo mettendomi a dorso. Recupero lucidità e nel frattempo pulisco gli occhialini.

Sono ormai alla seconda boa con il solito traffico che regala qualche cazzotto e calcio, ma oramai il naso punta la riva. Esco in 18 minuti circa abbastanza stanco ma felice del mio primo step.

Mi tolgo abbastanza in fretta la muta, prendo la bici e via a pedalare.

Il multisport sull'orologio va a farsi benedire, comprese le transizioni, ci smanetto un po e poi parto con il turbo. Supero diversi concorrenti cercando il gruppone che era uscito pochi minuti prima di me, mi metto in scia e passo per dare il cambio, 500 mt, mi allargo, ma 3 avversari fanno la fuga: risultato vengo sverniciato da quelli dietro che hanno goduto della mia scia.

Questo ha reso le cose ancora più divertenti, continuo a pestare per tutto il percorso in salita fino al giro di boa, dove scatta il seme della follia della discesa. Mani basse e vento che ti sposta a destra e sinistra a velocità medie di 40-45 all'ora. Pensavo di andare forte, pensavo... Addirittura mi raggiunge un compagno di squadra della batteria successiva alla mia con la sua bellissima bici da crono (NA BESTIA), grido qualcosa e lo lascio andare avanti, ma non lo mollo. Anzi mi metto in scia.

Ma scendiamo come i fulmini e siamo tornati in città: salita di 400 mt abbastanza simpatica, curve a gomito, sottopassi e auto posteggiate in seconda fila. Ok mollo il gas, anche giusto per avere qualcosa da dire nella frazione di corsa.

T2 senza problemi e stavolta metto bene la bici subito, infilo le mie cumulus 13 arancio tamarro e via a 4'30-40 per una frazione di corsa molto semplice: due giri piatti, con due rettilinei per ogni giro che come al solito non riesco a sfruttare al massimo per colpa di una frazioni bici a ritmi troppi alti.

Chiudo in 1 e 22, 18 min il nuoto, 39 la bici e 23 la corsa.

Felice di essere sopravvissuto alla giornata mi concedo pasta, pizza e affettati.

Qui il resconto della gara http://connect.garmin.com/activity/comparison?activityId=175755289&activityId2=175787198&activityId3=175771445

NUOTO: http://connect.garmin.com/activity/175771445
BICI: http://connect.garmin.com/activity/175787198 (Sti cazzi alle 1000 calorie in solo 20 km)
CORSA: http://connect.garmin.com/activity/175755289

Tempo di recuperare un po' di energie ripartiamo in direzione Torino.

In auto credo di aver avuto una espressione di felicità mista alla stanchezza, ergo da ebete, per tutto il viaggio di ritorno....

2 commenti:

  1. e bravo socio, finalmente il battesimo è arrivato... io purtroppo ho bagnato la muta solo in viaggio di nozze con dei tempi interessanti, se il mio gps non è impazzito tra due settimane ti stupirò ;-)

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  2. e alè!
    prossima fermata abruzzo!
    daje mo!

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